Moda in Italia - 150 anni di eleganza
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Moda in Italia - 150 anni di eleganza
Un viaggio nello stile italiano dal 1861 ad oggi, dalle donne del Risorgimento agli artisti del Futurismo, dalle dive del cinema agli stilisti contemporanei.
dal 17 settembre 2011 all'8 gennaio 2012 - Sale delle Arti della Reggia di Venaria
La mostra racconta la storia della moda in Italia dall’Unità ai giorni nostri attraverso lo sguardo di due grandi protagoniste del mondo dell’arte e della moda. Alla costumista Gabriella Pescucci, Premio Oscar nel 1994, e alla giornalista Franca Sozzani, direttrice dal 1988 di Vogue Italia, spetta infatti la direzione artistica della mostra. Il coordinamento storico-scientifico è affidato all’Ufficio studi della Reggia di Venaria nelle persone di Andrea Merlotti e Clara Goria, con Sergio Toffetti, storico del cinema e direttore dell’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa di Ivrea.
Il nucleo principale dell’esposizione è costituito dagli abiti della storica Fondazione Tirelli Trappetti di Roma. Ad essi si aggiungono i prestiti provenienti da prestigiosi enti museali e le creazioni dei principali stilisti italiani contemporanei.
Un lungo e affascinante percorso tra storia e immaginario, tra cinema, romanzo e attualità. Abiti autentici, appartenuti a personaggi storici che con il loro stile hanno segnato il gusto di un’epoca, come Gabriele d’Annunzio e le regine d’Italia, Eleonora Duse e Lina Cavalieri. Ma anche celebri abiti di scena. Le splendide creazioni di Piero Tosi per il genio di Luchino Visconti: il bianco abito da ballo di Angelica ne “Il Gattopardo”, interpretata da Claudia Cardinale, quello della tragica Livia Serpieri di “Senso”, cui diede volto Alida Valli, e le vesti di Silvana Mangano per “Morte a Venezia”; il celebre e discusso “pretino” pensato dalle sorelle fontana per Ava Gardner e poi reinterpretato da Piero Gherardi per l’Anita Ekberg de “La dolce vita”; le scarpe realizzate da Ferragamo per Marilyn Monroe.
Il racconto della mostra si sviluppa su due piani, inaugurando i nuovi spazi delle Sale delle Arti della Reggia, corrispondenti a due atti diversi della storia della moda in Italia.
La prima sezione va dalla nascita dello Stato unitario a quella della moda italiana ed è messa in scena da Gabriella Pescucci che ha attinto a piene mani da quel cilindro fantastico che è la collezione Tirelli Trappetti. La sezione è a sua volta idealmente divisa in due parti. La prima racconta la moda durante il Regno d’Italia (1861-1946): si tratta di una moda di alta qualità, ma non ancora configurata come un carattere identitario nazionale né come fattore produttivo di rilevanza. Gli atelier e le sartorie della penisola continuavano, infatti, a guardare alla Francia e all’Inghilterra. Ciò nonostante, diversi furono i tentativi di gettare le basi per una moda italiana: da quelli promossi dalla regina Margherita ai progetti dei Futuristi fino ai tentativi autarchici del Fascismo. La seconda parte racconta, invece, gli anni Cinquanta e Sessanta, quando si assiste alla nascita e all’affermarsi di una moda italiana. La Repubblica, infatti, ha avuto nella moda uno dei suoi elementi identitari, un elemento di rilancio e riscatto dell’Italia dopo la sconfitta nella seconda guerra mondiale.
La seconda sezione va dagli anni Settanta del Novecento ai giorni nostri ed è il frutto delle scelte e del gusto di Franca Sozzani. Si tratta degli anni in cui nasce e si afferma in tutto il mondo il fenomeno dell’Italian style e del Made in Italy, che ha modificato fortemente l’immagine del Belpaese e ha reso la moda uno dei principali comparti dell’economia italiana. Una sinergia vincente fra artigianato, creatività e industria.
Le opere di una quarantina dei più grandi stilisti italiani -da Walter Albini a Valentino, da Ferrè a Versace, da Armani a Dolce e Gabbana- sono raccolte nello spazio dell’antico Teatro delle Commedie della Reggia, trasformato in ambiente monocromatico e monomaterico, ispirato alle geometrie delle passerelle.
L’allestimento di Michele De Lucchi elimina la distanza con gli abiti esposti attraverso una magica combinazione di specchi, così che il visitatore si senta parte della scena e della storia. In principio sarà uno specchio incorniciato, quasi da camerino, e via via si farà più frammentato, destrutturato.
Il suggestivo e coinvolgente gioco di specchi tra arti figurative, fotografia, cinema e musica, in costante dialogo con gli abiti esposti, è arricchito da un percorso olfattivo, ideato da Laura Tonatto appositamente per questa mostra, che regalerà sensazioni d’altri tempi. Il tutto si traduce in un eccezionale fantastico viaggio di 150 anni nello stile e nella storia d’Italia
dal 17 settembre 2011 all'8 gennaio 2012 - Sale delle Arti della Reggia di Venaria
La mostra racconta la storia della moda in Italia dall’Unità ai giorni nostri attraverso lo sguardo di due grandi protagoniste del mondo dell’arte e della moda. Alla costumista Gabriella Pescucci, Premio Oscar nel 1994, e alla giornalista Franca Sozzani, direttrice dal 1988 di Vogue Italia, spetta infatti la direzione artistica della mostra. Il coordinamento storico-scientifico è affidato all’Ufficio studi della Reggia di Venaria nelle persone di Andrea Merlotti e Clara Goria, con Sergio Toffetti, storico del cinema e direttore dell’Archivio Nazionale del Cinema d’Impresa di Ivrea.
Il nucleo principale dell’esposizione è costituito dagli abiti della storica Fondazione Tirelli Trappetti di Roma. Ad essi si aggiungono i prestiti provenienti da prestigiosi enti museali e le creazioni dei principali stilisti italiani contemporanei.
Un lungo e affascinante percorso tra storia e immaginario, tra cinema, romanzo e attualità. Abiti autentici, appartenuti a personaggi storici che con il loro stile hanno segnato il gusto di un’epoca, come Gabriele d’Annunzio e le regine d’Italia, Eleonora Duse e Lina Cavalieri. Ma anche celebri abiti di scena. Le splendide creazioni di Piero Tosi per il genio di Luchino Visconti: il bianco abito da ballo di Angelica ne “Il Gattopardo”, interpretata da Claudia Cardinale, quello della tragica Livia Serpieri di “Senso”, cui diede volto Alida Valli, e le vesti di Silvana Mangano per “Morte a Venezia”; il celebre e discusso “pretino” pensato dalle sorelle fontana per Ava Gardner e poi reinterpretato da Piero Gherardi per l’Anita Ekberg de “La dolce vita”; le scarpe realizzate da Ferragamo per Marilyn Monroe.
Il racconto della mostra si sviluppa su due piani, inaugurando i nuovi spazi delle Sale delle Arti della Reggia, corrispondenti a due atti diversi della storia della moda in Italia.
La prima sezione va dalla nascita dello Stato unitario a quella della moda italiana ed è messa in scena da Gabriella Pescucci che ha attinto a piene mani da quel cilindro fantastico che è la collezione Tirelli Trappetti. La sezione è a sua volta idealmente divisa in due parti. La prima racconta la moda durante il Regno d’Italia (1861-1946): si tratta di una moda di alta qualità, ma non ancora configurata come un carattere identitario nazionale né come fattore produttivo di rilevanza. Gli atelier e le sartorie della penisola continuavano, infatti, a guardare alla Francia e all’Inghilterra. Ciò nonostante, diversi furono i tentativi di gettare le basi per una moda italiana: da quelli promossi dalla regina Margherita ai progetti dei Futuristi fino ai tentativi autarchici del Fascismo. La seconda parte racconta, invece, gli anni Cinquanta e Sessanta, quando si assiste alla nascita e all’affermarsi di una moda italiana. La Repubblica, infatti, ha avuto nella moda uno dei suoi elementi identitari, un elemento di rilancio e riscatto dell’Italia dopo la sconfitta nella seconda guerra mondiale.
La seconda sezione va dagli anni Settanta del Novecento ai giorni nostri ed è il frutto delle scelte e del gusto di Franca Sozzani. Si tratta degli anni in cui nasce e si afferma in tutto il mondo il fenomeno dell’Italian style e del Made in Italy, che ha modificato fortemente l’immagine del Belpaese e ha reso la moda uno dei principali comparti dell’economia italiana. Una sinergia vincente fra artigianato, creatività e industria.
Le opere di una quarantina dei più grandi stilisti italiani -da Walter Albini a Valentino, da Ferrè a Versace, da Armani a Dolce e Gabbana- sono raccolte nello spazio dell’antico Teatro delle Commedie della Reggia, trasformato in ambiente monocromatico e monomaterico, ispirato alle geometrie delle passerelle.
L’allestimento di Michele De Lucchi elimina la distanza con gli abiti esposti attraverso una magica combinazione di specchi, così che il visitatore si senta parte della scena e della storia. In principio sarà uno specchio incorniciato, quasi da camerino, e via via si farà più frammentato, destrutturato.
Il suggestivo e coinvolgente gioco di specchi tra arti figurative, fotografia, cinema e musica, in costante dialogo con gli abiti esposti, è arricchito da un percorso olfattivo, ideato da Laura Tonatto appositamente per questa mostra, che regalerà sensazioni d’altri tempi. Il tutto si traduce in un eccezionale fantastico viaggio di 150 anni nello stile e nella storia d’Italia
Re: Moda in Italia - 150 anni di eleganza
Oddio, potrei rimanere secca di fronte ad una mostra simile!!!
Ale_padme- Super Sarta/o
- Messaggi : 854
Data d'iscrizione : 26.07.11
Età : 46
Località : Trieste
Re: Moda in Italia - 150 anni di eleganza
Purtroppo questa mostra è lontana da dove abito, in Veneto. Deve essere molto interessante, peccato!
Re: Moda in Italia - 150 anni di eleganza
Sono in Lombardia....
... Oddio, però per due opere di Klimt sono andata un attimo fino al Mart... Quasi quasi lo faccio!
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