Ho chiesto un aumento...

sono brava, in gamba, preparata, ecc.: me l'hanno ripetuto fino alla nausea. Per un po' di mesi ho aspettato che queste qualità venissero riconosciute anche in modo tangibile, perchè i complimenti fanno piacere, ma qualche soldo in più non fa schifo... poi ho capito che se non mi fossi fatta avanti, nessuno avrebbe mai pensato a 'premiarmi' in qualche modo.
Non sono ambiziosa, e se faccio questo lavoro non è certamente per smania di carriera, ma penso di avere diritto all'aumento che ho chiesto. Lo merito, e lo voglio.
Eh...
Vi aggiornerò, ma la vedo dura!

Come si dice :" domandare è lecito , rispondere .... una cortesia ." Almeno ci hai provato.

Hai fatto bene Panna. Aspetta un po' di tempo e poi riparti all'attacco

sì ho dimenticato di dirvi un particolare... nel frattempo, mentre io partecipavo a corsi eventi convegni manifestazioni presidi ecc ecc ecc senza orari e senza limiti di disponibilità, qualcuno che non usciva mai dall'ufficio, noto anche come 'il delegatore' per la sua abilità nello sganciare le rogne ad altri... bè quel qualcuno ha offerto da bere a tutti per festeggiare il suo aumento...

Per tutte le forumine in "crisi" con la carriera, consiglio un libro: "Le brave ragazze non fanno carriera. 101 errori più che le donne commettono sul lavoro" di Lois P. Frankel
L'ho trovato molto interessante!

Lisa82

Hai fatto bene!

Lisa82 ha scritto:

Per tutte le forumine in "crisi" con la carriera, consiglio un libro: "Le brave ragazze non fanno carriera. 101 errori più che le donne commettono sul lavoro" di Lois P. Frankel
L'ho trovato molto interessante!

Lisa82

mmmmm dicci dicci di più...

panna ha scritto:sì ho dimenticato di dirvi un particolare... nel frattempo, mentre io partecipavo a corsi eventi convegni manifestazioni presidi ecc ecc ecc senza orari e senza limiti di disponibilità, qualcuno che non usciva mai dall'ufficio, noto anche come 'il delegatore' per la sua abilità nello sganciare le rogne ad altri... bè quel qualcuno ha offerto da bere a tutti per festeggiare il suo aumento...

fammi provare ... un maschiio?

sì annina, un maschio, scansafatiche ma compiacente e adulatore. Ma caspita, io sono quella che per lavoro lotta contro le discriminazioni... posso mica star zitta!? (e intanto fuori nevica nevica nevica... )

bastava solo maschio, gli altri aggettivi sono pura coreografia ... che rabbia!!!
è tutta colpa nostra se consentiamo ai maschi di crescere come figli di galline bianche ... tanto bianche non saremo mai con questo stile educativo, al massimo giallino gallina

coraggio cara, gli strumenti mentali e caratteriali, per far valer i tuoi diritti, non ti mancano, ridicolizzali e stracciali, non meritano alcuna comprensione

hai fatto bene a chiederlo.... lo meriti tutto!!!!!!

ps. anche a me quando lavoravo, lodi a non finire e poi quando si è trattato di assumermi ... nada

maaga ha scritto:Hai fatto bene!

Lisa82 ha scritto:

Per tutte le forumine in "crisi" con la carriera, consiglio un libro: "Le brave ragazze non fanno carriera. 101 errori più che le donne commettono sul lavoro" di Lois P. Frankel
L'ho trovato molto interessante!

Lisa82

mmmmm dicci dicci di più...

E' un libro scritto da una consulente per le risorse umane americana (quindi è riferito ad un ambiente leggermente diverso dal nostro, ma si adatta). Il libro inizia con un test di autovalutazione per capire quali sono i punti deboli sui quali lavorare.
Poi procede con i 101 errori, divisi per settori, quali: come comportarsi, come esprimersi, come pensare ecc.

Vi riporto un pezzo così vi fare un'idea:

Errore 3: lavorare sodo.
Si dice che le donne debbano lavorare il doppio per essere considerate brave la metà. PEr questo sono tutte come formichine che lavorano, lavorano, lavorano. Le donne si lamentano di fare più degli altri, ed è vero! Ma che si faccia carriera solo lavorando sodo è una leggenda. In realtà nessuno ha mai ottenuto una promozione solo per aver lavorato duramente. (...)
Avevo una cliente che si lagnava con me dei colleghi, i quali, durante la stagione calcistica, passavano la prima mezz'ora del lunedì mattina a commentare le partite della domenica con il capo. "CHe spreco di tempo!io mi faccio il mazzo e loro parlano di calcio!" Quello che le dava ancora più fastidio er ail fatto che questi stessi colleghi erano stati poi scelti per incarichi di responsabilità. Mentre fare qualcosa che non sia concentrarsi sul compito da svolgere in orario di lavoro per noi donne è sinonimo di "rubare soldi all'azienda" gli uomini sanno che, parlando di calcio piuttosto che di golf, stanno costruendo relazioni che si possono rivelare utili per il futuro.
Nel caso della cliente, i colleghi maschi stavano legando col capo in modo da permettere a quest'ultimo di conoscerli meglio, così che quando si fossero presentate delle opportunità egli avrebbe scelto uno di loro, perchè si sentiva a suo agio con loro.
E qui sta uno dei più grandi segreti del mondo del lavoro: la gente non viene assunta o promossa solo perchè lavora sodo, ma perchè chi prende le decisioni conosce il carattere della persona e confida nella sua capacità non solo di svolgere il lavoro, ma anche di farlo in modo da promuovere i rapporti con gli altri membri del team.

Suggerimenti:
- Datevi il permesso di "buttar via" un po' di tempo. Se non passate almeno il 5% della vostra giornata coltivando relazioni, state sbagliando.
- Definite le ore di lavoro e rispettatele. Ricordate la Legge di Parkinson: il lavoro si espande fino a riempire tutto il tempo a disposizione. Questo non significa non dover mai fare straordinari, ma se siete sempre le ultime a lasciare l'ufficio, c'è qualcosa che non va.
- Stabilite all'inizio di ogni giorno lavorativo quello che volete fare. Evitate la tendenza di accettare tutto quello che vi capita sulla scrivania nel corso della giornata e mettetelo in programma per un successivo momento.


Ho preso un errore a caso, e senza volerlo, si aggancia al caso di Panna Comunque l'ho trovato molto illuminante, e in edizione economica costava solo 8 euro

Lisa82

Sai che mi ritrovo con quanto scrive la consulente americana? Il collega che ha fatto carriera più velocemente nel nostro ufficio commentava col direttore tutte le partite di campionato, leggeva con lui La Gazzetta dello Sport nonché "La Provincia" (il nostro giornale locale) e ne commentava gli articoli, organizzava le partite di calcetto. Ultimamente ha dato l'amicizia su facebook al nostro direttore e tramite lui ai direttori di tutti gli uffici della Lombardia e al Direttore Regionale. Chiaro che quando quest'ultimo recentemente è venuto a fare visita al nostro ufficio non ha chiesto di persone che lavorano lì da vent'anni ma ha chiesto dell'ultimo arrivato, perché seppur virtualmente lo conosceva!!!
Appro, voi mi conoscete... Nell'ultima valutazione che ho ricevuto c'è scritto che "raramente" collaboro col gruppo!!! Ma quando lo faccio (raramente) almeno lo faccio spontaneamente eh! Panna, mi sa che ci tocca parlare di sport!!! Il problema è quale: a me il calcio non piace... Però posso rifarmi col cinema a patto che non siano film troppo impegnati: Il mio direttore non va oltre Vincenzo Salemme o i fratelli Vanzina... Anche la musica lascia a desiderare, al massimo Gigi D'Alessio...

il nostro non è precisamente un lavoro d'ufficio... siamo sempre in giro per fabbriche e aziende, o a riunioni, incontri, ecc. Più che una professione è una specie di vocazione: se ci credi e ti impegni, non hai mai finito di lavorare, altrimenti ti arrabatti in qualche modo. La differenza tra 'impegnarsi' e 'arrabattarsi' spesso significa una persona in più -o in meno- assunta, licenziata, in cassa integrazione, ecc. Accordi buoni o accordi penosi, o nessun accordo. Sono la prima a dare un grande valore al mio tempo libero e quindi a cercare di contenere gli impegni nelle 8 ore canoniche, ma spesso è impossibile staccare quando hai di fronte qualcuno che ha perso il lavoro o che sta per perderlo.
Conosco alla perfezione gli argomenti con cui socializzare, e socializzo. Non è questo il punto.
Il problema secondo me è l'uso distorto del concetto di 'collaborare': c'è un gruppetto che è qui da anni e col tempo ha indubbiamento perso gran parte della passione e dell'entusiasmo degli inizi... son quelli che non si aggiornano, che non si muovono, che delegano. Ma qualcuno deve informarsi, partecipare, trovare soluzioni... se non lo fanno loro, lo fanno gli altri (io, per esempio). Lo facciamo non per spirito umanitario, non per farci vedere brave e buone, ma perchè se non ci si prova, si perde di sicuro.
La tentazione sarebbe di smetterla di collaborare, ma con due effetti negativi: uno più immediato e concreto, ovvero i lavoratori che non vengono aiutati a risolvere i loro problemi, e l'altro più sottile, ma già sentito: se non collabori, non hai spirito di squadra, e quindi perchè premiarti?
Alla fine avrò il mio aumento, non mi è stato negato e, in un certo senso, mi è stato detto che 'bastava chiederlo'. Avrei voluto che non fosse necessario, che ci fosse stato per me -e altre due o tre che voglio siano premiate nella stessa maniera- lo stesso automatismo che vale per la parte maschile del gruppo.
A volte le donne non fanno carriera semplicemente perchè pensano che il loro valore venga riconosciuto e considerato! Pff, fortuna che adesso vado a casa

Ho riportato questo errore perchè, dopo averlo letto quando ho comprato il libro, ho realizzato che nell'azienda dove lavoravo succedeva proprio questo: il collega maschio andava a bersi il caffè alla macchinetta col titolare, e se lo offrivano a giorni alterni. Si prendeva i suoi 10 minuti comodi, parlando a volte di lavoro e a volte no (lo so perchè un paio di volte sono capitati mentre io aspettavo il mio).
Invece noi donne, non solo non facevamo quasi mai la pausa, ma quando la si faceva consisteva nell'andare a prendere il caffè (la macchinetta era dall'altra parte della fabbrica) e tornare subito nel proprio ufficio, bevendolo alla scrivania, proprio perchè sembrava di "rubare tempo" all'azienda. Ovviamente non esisteva andare insieme a prendere il caffè, piuttosto andava una e prendeva anche per le altre. Inutile aggiungere che il titolare non mi ha mai offerto il caffè... anzi no, solo una volta in 2 anni, ma solo perchè lo aveva offerto a tutti e avrebbe fatto una pessima figura.

Invece questo collega appena arrivato ha messo subito in chiaro che lui le pause se le faceva; inoltre aveva concordato un contratto che non prevedeva di timbrare il cartellino, quindi arrivava tranquillamente alle 8.30, cosa che faceva imbestialire una mia collega che non lo trovava giusto... visto che lei per star dietro al lavoro iniziava alle 7, però timbrava alle 8, saltando la pausa pranzo... fino alle 19. Al di là che questa azienda era tutto fuorchè seria, quando ho letto il libro ho riconosciuto tante delle dinamiche descritte.

Lisa82