Delle valutazioni e dei prezzi dei lavori
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Delle valutazioni e dei prezzi dei lavori
Leggo spesso, in altre sezioni, richieste di consigli per i prezzi da applicare a determinati lavori che sono stati commissionati. Io faccio questi lavoretti per puro hobby ed uso personale, non vedo l'ora di andare in pensione dal lavoro "chiamiamolo vero" dopo di che mi ci dedicherò di più ... sempre che nel frattempo non mi sia venuto il trip ... che so ... della ceramica. Però vorrei aprire una discussione per fare alcune considerazioni su questi prezzi, queste quotazioni. Inizio col dirvi come la penso io, e attendo vostre considerazioni ... discutiamone, che è interessante
Il valore di un oggetto, di un'opera, è dato da diversi fattori:
- prima di tutto la materia prima; una camicetta in seta ha già in partenza un prezzo diverso da una in cotone o in poliestere, ma spesso la stoffa la fornisce la cliente, eppure un pelino secondo me incide lo stesso, perché mi prendo la responsabilità di tagliare e cucire una stoffa che se sbaglio ... non so se mi spiego, ma alla fine del conteggio un euro o due, se si tratta di stoffa particolarmente preziosa che ho sudato freddo mentre la tagliavo, ce lo metterei, giusto per compensarmi lo stress psicologico ;
- i materiali accessori: filo, sbiechi, fodere, cerniere, eccetera: metterli in conto a prezzo di costo, più qualcosa per il tempo necessario per recarsi al negozio a fare gli acquisti; se capita di godere di particolari sconti sulla merce, farli rientrare nel guadagno, a meno che non si voglia fare bella figura con la cliente (nel quel caso però dirlo che la cerniera era scontata, altrimenti la volta dopo ...). Tra le spese accessorie, personalmente, calcolerei anche una piccola cifra per il tempo di funzionamento della macchina da cucire, vuoi perché consuma corrente elettrica (così come il ferro da stiro), vuoi perché come le automobili è giusto che abbia una sua valutazione al chilometro, in modo da ammortizzarne il costo ed accantonare la cifra per il suo rimpiazzo quando, a furia di cucire, deciderà di tirare le cuoia.
- il tempo necessario e la difficoltà del lavoro. Li considero insieme perché il primo, cioè il tempo, è soggettivo, quindi non lo si può tenere come punto di riferimento fisso, mentre è il secondo, la difficoltà oggettiva, ad incidere maggiormente. Il lavoro semplice e lineare, che non presenta problemi, e per fare il quale si impiega lo stesso tempo di un lavoro che richiede particolare manualità ed attenzione, non hanno lo stesso valore. Se mi chiedono di cucire dei sacchi per la biancheria, per esempio, cioè tutte cuciture dritte su stoffa facile, senza particolari problemi di simmetrie e misure precise al millimetro, non posso calcolare la stessa retribuzione che potrei calcolare per confezionare un abito, che a sua volta è ancora diversa da quella per cucire una tenda. Il lavoro difficoltoso richiede maggiore abilità ed attenzione; se ci sono richieste è giusto farle pagare, così come non sarebbe giusto farsele pagare se non richieste. Per quanto riguarda il tempo, non lo si può calcolare se non in maniera teorica, perché per fare un orlo ad un jeans una mia amica ci impiega 5 minuti compreso il tempo di soffiarsi il naso, io almeno mezzora. E non è solo questione di abilità, ma anche proprio di velocità nel fare i movimenti di una persona. Se vogliamo proprio calcolare il tempo, quindi, penso che bisognerebbe assegnare ad un lavoro un tempo "oggettivo" di esecuzione, superando l'influenza di quanto ci metteremmo noi. Un esempio pratico: un imbianchino lo si paga a mq, a stanza, non ad ore, perché quando il tempo che ci si impiega è soggettivo, si paga a corpo. Lo stesso abito l'ipotetica sarta Nina lo confeziona in 5 ore, mentre la sua sempre ipotetica collega Pina ce ne impiega il doppio, cioè 10. E' giusto che la cliente paghi Pina il doppio? E' giusto che l'altra cliente paghi meno Nina perché è più veloce? No. La confezione di quell'abito deve avere un valore univoco, dove l'ipotesi di ore di lavoro standard (mettiamo 7) deve avere poco peso.
- la legge della domanda e dell'offerta. La conoscete tutti vero? Se vivo a Milano, ad esempio e come nel mio caso, e ogni 100 metri c'è un negozietto di cinesi che fa prezzi stracciati e per contro la clientela è scarsa perché c'è pure pieno di magazzini dove si compra già confezionato a poco ... be', devo stare per forza bassa, altrimenti non batto un chiodo. Ma questo anche nel paese in mezzo ai bricchi: quante sarte ci sono sul mercato? quanta richiesta c'è di questo lavoro? Se non ho concorrenza e c'è la fila dietro la porta posso anche sfruttare la situazione (ma con moderazione perché specie se si è agli inizi un po' di pubblicità col passaparola può fare solo bene). Se la concorrenza è alta devo per forza di cose allinearmi coi prezzi e puntare sulla qualità per accaparrarmi la clientela. La legge della domanda e dell'offerta vale anche per "valorizzare" se stessi. Sono una sarta affermata e riconosciuta? Godo di buona fama e della fiducia di chi si rivolge a me? Ho un prezzo. Sono una principiante? So di essere bravissima, ma devo farmi conoscere? Ho un altro prezzo. Sono una che si arrangia, faccio bei lavoretti, ma non sempre il risultato potrebbe essere quello atteso? Ho un altro prezzo ancora.
Fatta tutta questa tiritera (oggi sono in ferie, e non ho voglia di tagliare e cucire, quindi vi tocca sorbirmi), voglio fare un esempio pratico con le fodere dei cuscini del divano che mi sono confezionata.
- Stoffa presa a peso: 30 euro
- elastici, velcro, filo: non ricordo, ma penso che tra tutto ci sto con 10 euro, compresa la corrente elettrica per la macchina
- difficoltà bassissima, lavoro mio di due giornate piene (circa 18 ore), ma una meno impedita lo avrebbe fatto in .... diciamo 8 ore che, vista la difficoltà veramente a livello di primate e la mia inesperienza non si possono valutare più di 5 euro/ora per un totale di 40 euro.
Risultato finale? Compresa la stoffa 80 euro.
Dovessi farlo per qualcuno: se fossi in mezzo al deserto ne potrei chiedere 100, essendo a due passi da ben due sartorie cinesi, guardo il loro prezzo e mi ci adeguo, a costo di abbassare quei 5 euro/ora che ho prima calcolato.
Poi vado al MercatoneUno e vedo nella cesta delle offerte i copridivani a 35 euro e mi taglio le vene
Ma le mie sono più belle, in raso pesante antipelodicane
Che ne dite? Ho dato abbastanza i numeri, per oggi?
Il valore di un oggetto, di un'opera, è dato da diversi fattori:
- prima di tutto la materia prima; una camicetta in seta ha già in partenza un prezzo diverso da una in cotone o in poliestere, ma spesso la stoffa la fornisce la cliente, eppure un pelino secondo me incide lo stesso, perché mi prendo la responsabilità di tagliare e cucire una stoffa che se sbaglio ... non so se mi spiego, ma alla fine del conteggio un euro o due, se si tratta di stoffa particolarmente preziosa che ho sudato freddo mentre la tagliavo, ce lo metterei, giusto per compensarmi lo stress psicologico ;
- i materiali accessori: filo, sbiechi, fodere, cerniere, eccetera: metterli in conto a prezzo di costo, più qualcosa per il tempo necessario per recarsi al negozio a fare gli acquisti; se capita di godere di particolari sconti sulla merce, farli rientrare nel guadagno, a meno che non si voglia fare bella figura con la cliente (nel quel caso però dirlo che la cerniera era scontata, altrimenti la volta dopo ...). Tra le spese accessorie, personalmente, calcolerei anche una piccola cifra per il tempo di funzionamento della macchina da cucire, vuoi perché consuma corrente elettrica (così come il ferro da stiro), vuoi perché come le automobili è giusto che abbia una sua valutazione al chilometro, in modo da ammortizzarne il costo ed accantonare la cifra per il suo rimpiazzo quando, a furia di cucire, deciderà di tirare le cuoia.
- il tempo necessario e la difficoltà del lavoro. Li considero insieme perché il primo, cioè il tempo, è soggettivo, quindi non lo si può tenere come punto di riferimento fisso, mentre è il secondo, la difficoltà oggettiva, ad incidere maggiormente. Il lavoro semplice e lineare, che non presenta problemi, e per fare il quale si impiega lo stesso tempo di un lavoro che richiede particolare manualità ed attenzione, non hanno lo stesso valore. Se mi chiedono di cucire dei sacchi per la biancheria, per esempio, cioè tutte cuciture dritte su stoffa facile, senza particolari problemi di simmetrie e misure precise al millimetro, non posso calcolare la stessa retribuzione che potrei calcolare per confezionare un abito, che a sua volta è ancora diversa da quella per cucire una tenda. Il lavoro difficoltoso richiede maggiore abilità ed attenzione; se ci sono richieste è giusto farle pagare, così come non sarebbe giusto farsele pagare se non richieste. Per quanto riguarda il tempo, non lo si può calcolare se non in maniera teorica, perché per fare un orlo ad un jeans una mia amica ci impiega 5 minuti compreso il tempo di soffiarsi il naso, io almeno mezzora. E non è solo questione di abilità, ma anche proprio di velocità nel fare i movimenti di una persona. Se vogliamo proprio calcolare il tempo, quindi, penso che bisognerebbe assegnare ad un lavoro un tempo "oggettivo" di esecuzione, superando l'influenza di quanto ci metteremmo noi. Un esempio pratico: un imbianchino lo si paga a mq, a stanza, non ad ore, perché quando il tempo che ci si impiega è soggettivo, si paga a corpo. Lo stesso abito l'ipotetica sarta Nina lo confeziona in 5 ore, mentre la sua sempre ipotetica collega Pina ce ne impiega il doppio, cioè 10. E' giusto che la cliente paghi Pina il doppio? E' giusto che l'altra cliente paghi meno Nina perché è più veloce? No. La confezione di quell'abito deve avere un valore univoco, dove l'ipotesi di ore di lavoro standard (mettiamo 7) deve avere poco peso.
- la legge della domanda e dell'offerta. La conoscete tutti vero? Se vivo a Milano, ad esempio e come nel mio caso, e ogni 100 metri c'è un negozietto di cinesi che fa prezzi stracciati e per contro la clientela è scarsa perché c'è pure pieno di magazzini dove si compra già confezionato a poco ... be', devo stare per forza bassa, altrimenti non batto un chiodo. Ma questo anche nel paese in mezzo ai bricchi: quante sarte ci sono sul mercato? quanta richiesta c'è di questo lavoro? Se non ho concorrenza e c'è la fila dietro la porta posso anche sfruttare la situazione (ma con moderazione perché specie se si è agli inizi un po' di pubblicità col passaparola può fare solo bene). Se la concorrenza è alta devo per forza di cose allinearmi coi prezzi e puntare sulla qualità per accaparrarmi la clientela. La legge della domanda e dell'offerta vale anche per "valorizzare" se stessi. Sono una sarta affermata e riconosciuta? Godo di buona fama e della fiducia di chi si rivolge a me? Ho un prezzo. Sono una principiante? So di essere bravissima, ma devo farmi conoscere? Ho un altro prezzo. Sono una che si arrangia, faccio bei lavoretti, ma non sempre il risultato potrebbe essere quello atteso? Ho un altro prezzo ancora.
Fatta tutta questa tiritera (oggi sono in ferie, e non ho voglia di tagliare e cucire, quindi vi tocca sorbirmi), voglio fare un esempio pratico con le fodere dei cuscini del divano che mi sono confezionata.
- Stoffa presa a peso: 30 euro
- elastici, velcro, filo: non ricordo, ma penso che tra tutto ci sto con 10 euro, compresa la corrente elettrica per la macchina
- difficoltà bassissima, lavoro mio di due giornate piene (circa 18 ore), ma una meno impedita lo avrebbe fatto in .... diciamo 8 ore che, vista la difficoltà veramente a livello di primate e la mia inesperienza non si possono valutare più di 5 euro/ora per un totale di 40 euro.
Risultato finale? Compresa la stoffa 80 euro.
Dovessi farlo per qualcuno: se fossi in mezzo al deserto ne potrei chiedere 100, essendo a due passi da ben due sartorie cinesi, guardo il loro prezzo e mi ci adeguo, a costo di abbassare quei 5 euro/ora che ho prima calcolato.
Poi vado al MercatoneUno e vedo nella cesta delle offerte i copridivani a 35 euro e mi taglio le vene
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Che ne dite? Ho dato abbastanza i numeri, per oggi?
rosacanina- Super Sarta/o
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serenab- Super Sartina/o Attiva/o
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Re: Delle valutazioni e dei prezzi dei lavori
sul fatto che ho dato i numeri?serenab ha scritto:Concordo!!
rosacanina- Super Sarta/o
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Re: Delle valutazioni e dei prezzi dei lavori
Giochiamoli al lotto, magari svoltiamo!!!!!
A parte gli scherzi....concordo con il raggionamento, ogni volta che faccio lavori per qualcuno mi "scervello" con i tuoi stessi pensieri perche' non so mai quanto chiedere!
A parte gli scherzi....concordo con il raggionamento, ogni volta che faccio lavori per qualcuno mi "scervello" con i tuoi stessi pensieri perche' non so mai quanto chiedere!
serenab- Super Sartina/o Attiva/o
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Re: Delle valutazioni e dei prezzi dei lavori
Concordo sui tuoi ragionamenti, e aggiungo un paio di considerazioni.
Mia cugina, che era sarta professionista mi ha spiegato un paio di cose "del mestiere"; nel suo caso erano gli studi di settore a definire il prezzo orario (se non ricordo male 20 euro l'ora) e in più anche i tempi di realizzazione del lavoro (mi sembra che una gonna veniva calcolata 5 ore). Quindi solo per la manodopera di una gonna si partiva da una base di 100 euro. Tralasciando le considerazioni sulle cifre che secondo loro uno dovrebbe applicare (...), ho provato a cercare nel web le tabelle ma non ho trovato nulla... magari qualcuna di voi sa dove trovarle.
Parlando di tessuti: come ben sappiamo ci sono differenze notevoli fra i tessuti degli abiti che si comprano e quelli dei tessuti a metro del GS, per dire (e poi ci sono tessuti riservati solo ai professionisti che nei negozi normali non si trovano, tutto un altro mondo). E questa differenza di qualità si paga poi quando si cuce, perchè più il tessuto è economico e scadente e più ci fa dannare. Adesso vanno per la maggiore tessuti elasticizzati o misti, tessuti che 20 anni fa non si usavano (e credo nemmeno esistessero, a livello di metraggio intendo). E che fanno perdere un sacco di tempo perchè richiedono una serie di accortezze altrimenti non se ne salta fuori. E infatti suddetta cugina mi diceva che le vien male quando una cliente si presenta con la stoffa comprata chissà dove, perchè spesso e volentieri sono stoffe "storte" (cioè il drittofilo non è giusto, e anche se la tagliano con tutte le accortezze del caso, dopo la vaporizzazione una cimosa rimane più lunga dell'altra - sembra impossibile ma l'ho visto con i miei occhi!) , oppure completamente sbagliate (un cotone elasticizzato per una gonna a pieghe).
E qui si pone il dilemma: come comportarsi? dire alla cliente che la stoffa non va bene? fare lo stesso il lavoro sapendo fin da subito che diventeremo matte, con risultato tutt'altro che scontato, mettendoci il triplo del tempo?
In generale ho notato comunque una forte ignoranza nei confronti di questa professione, forse perchè oramai sono 2 generazioni (ma anche 3) che non si cuce più. Lo facevano le nostre nonne, forse le mamme, quasi nessuna di quelle della mia età (31 anni). Per non parlare delle successive. Questo porta ad una mancanza di percezione del lavoro che c'è dietro, perchè nessuna è più abituata a vedere il processo che porta alla creazione di un capo... tanto meno guardare come è fatto dentro. Quindi arrivano con il pantalone del mercato da 10 euro e vorrebbero il lavoro quasi gratis perchè "l'ho pagato poco!" e non immaginano nemmeno che a volte per fare una riparazione ti ci vuole il doppio del tempo perchè, proprio a causa dell'averlo pagato poco, il tessuto è scadente e le cuciture inguardabili. Ma tanto l'hanno pagato poco e al massimo lo buttano. Mi è capitato di dover cambiare un cinturino elastico ad un pantalone: 7 giri di cucitura, 4 da un lato e 3 dall'altro, con finale di tagliacuci, elastico inchiodato al cinturino. Mi ci è voluta un'eternità per scucirlo!
Infine spesso tentano pure di farti passare per ladra, perchè "l'ho portato dai cinesi e con 3 euro l'orlo è perfetto", ma mi chiedo quante sappiano riconoscere un orlo perfetto, magari fatto a mano, da uno fatto a macchina.
No grazie, per non sbagliare ho deciso di cucire solo per me, così mi evito tutto lo stress e ora come ora non invidio proprio chi decide di percorrere questa strada in via professionale, fra tessuti di plastica e concorrenza cinese...
Lisa82
Mia cugina, che era sarta professionista mi ha spiegato un paio di cose "del mestiere"; nel suo caso erano gli studi di settore a definire il prezzo orario (se non ricordo male 20 euro l'ora) e in più anche i tempi di realizzazione del lavoro (mi sembra che una gonna veniva calcolata 5 ore). Quindi solo per la manodopera di una gonna si partiva da una base di 100 euro. Tralasciando le considerazioni sulle cifre che secondo loro uno dovrebbe applicare (...), ho provato a cercare nel web le tabelle ma non ho trovato nulla... magari qualcuna di voi sa dove trovarle.
Parlando di tessuti: come ben sappiamo ci sono differenze notevoli fra i tessuti degli abiti che si comprano e quelli dei tessuti a metro del GS, per dire (e poi ci sono tessuti riservati solo ai professionisti che nei negozi normali non si trovano, tutto un altro mondo). E questa differenza di qualità si paga poi quando si cuce, perchè più il tessuto è economico e scadente e più ci fa dannare. Adesso vanno per la maggiore tessuti elasticizzati o misti, tessuti che 20 anni fa non si usavano (e credo nemmeno esistessero, a livello di metraggio intendo). E che fanno perdere un sacco di tempo perchè richiedono una serie di accortezze altrimenti non se ne salta fuori. E infatti suddetta cugina mi diceva che le vien male quando una cliente si presenta con la stoffa comprata chissà dove, perchè spesso e volentieri sono stoffe "storte" (cioè il drittofilo non è giusto, e anche se la tagliano con tutte le accortezze del caso, dopo la vaporizzazione una cimosa rimane più lunga dell'altra - sembra impossibile ma l'ho visto con i miei occhi!) , oppure completamente sbagliate (un cotone elasticizzato per una gonna a pieghe).
E qui si pone il dilemma: come comportarsi? dire alla cliente che la stoffa non va bene? fare lo stesso il lavoro sapendo fin da subito che diventeremo matte, con risultato tutt'altro che scontato, mettendoci il triplo del tempo?
In generale ho notato comunque una forte ignoranza nei confronti di questa professione, forse perchè oramai sono 2 generazioni (ma anche 3) che non si cuce più. Lo facevano le nostre nonne, forse le mamme, quasi nessuna di quelle della mia età (31 anni). Per non parlare delle successive. Questo porta ad una mancanza di percezione del lavoro che c'è dietro, perchè nessuna è più abituata a vedere il processo che porta alla creazione di un capo... tanto meno guardare come è fatto dentro. Quindi arrivano con il pantalone del mercato da 10 euro e vorrebbero il lavoro quasi gratis perchè "l'ho pagato poco!" e non immaginano nemmeno che a volte per fare una riparazione ti ci vuole il doppio del tempo perchè, proprio a causa dell'averlo pagato poco, il tessuto è scadente e le cuciture inguardabili. Ma tanto l'hanno pagato poco e al massimo lo buttano. Mi è capitato di dover cambiare un cinturino elastico ad un pantalone: 7 giri di cucitura, 4 da un lato e 3 dall'altro, con finale di tagliacuci, elastico inchiodato al cinturino. Mi ci è voluta un'eternità per scucirlo!
Infine spesso tentano pure di farti passare per ladra, perchè "l'ho portato dai cinesi e con 3 euro l'orlo è perfetto", ma mi chiedo quante sappiano riconoscere un orlo perfetto, magari fatto a mano, da uno fatto a macchina.
No grazie, per non sbagliare ho deciso di cucire solo per me, così mi evito tutto lo stress e ora come ora non invidio proprio chi decide di percorrere questa strada in via professionale, fra tessuti di plastica e concorrenza cinese...
Lisa82
Lisa82- Super Mani di Fata
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Re: Delle valutazioni e dei prezzi dei lavori
Hai ragione Lisa. La gente, a forza di comprare abiti a basso prezzo e di ancor più basso valore, non comprende più il lavoro che sta a monte di un capo cucito a regola d' arte. Io cucio solo per me e famiglia perché il mio lavoro era tutt' altro ,e anche se il cucito è un mondo che adoro, non intraprenderei mai questa professione proprio per i motivi che dici tu.
lucymode- Super Sarta/o
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Re: Delle valutazioni e dei prezzi dei lavori
gli studi di settore! gran bella invenzione cioè, come invenzione non sarebbero poi male, visto che sarebbero dovuti servire per contenere l'evasione fiscale, il problema è nella testa di chi ha inventato le loro regole standard di applicazione. Me ne parlava disperato il mio geometra toscano, dicendo che secondo loro lui avrebbe dovuto guadagnare 5 volte di più del reale perché per ogni pratica gli facevano pulci e contropulci sui tempi di disegno, presentazione delle pratiche eccetera. "ma se io vo' al hatasto" diceva lui col suo forte accento "ce vo' na volta la settimana pe' tutti, miha checcevado tutti li giorni pe' na pratiha! e se me facessi paga' quanto dihono loro ... hiudo barahha domani!" E calcolare un tot all'ora per una sarta, ripeto, non è secondo me adeguato perché c'è lavoro e lavoro. Standardizzare una cifra oraria, senza tenere conto del livello di professionalità diversa che diversi lavori richiedono, significa far sottopagare in alcuni casi e far rischiare la denuncia per frode in altri
Per quanto riguarda poi la qualità, lasciamo perdere .... fino a poco tempo fa non ci facevo caso a quel che c'è in giro, stavo attenta quando sceglievo roba per me ed i miei e basta. Mia mamma aveva un piccolo laboratorio di paralumi, quindi sono cresciuta in mezzo alle stoffe, pure quelle di notevole pregio; da adolescente le facevo da "picinina" ed andavo io in giro per fornitori a prendere la roba, col campionario che lei mi affidava e la lista. Pertanto ho acquisito la capacità di capire "al tatto" se una stoffa è di qualità o è roba scadente, semplicemente per abitudine, a furia di toccarle, maneggiarle, anche se non sapevo lavorarle. Per quanto riguarda le finiture dei vestiti, invece, è un occhio che mi sto facendo ora (prima ci capivo solo di paralumi) ed è diventata un'ossessione, quasi, far caso alla roba che ha addosso la gente, come è confezionata e rifinita. Pochi giorni fa, sulla scala della metropolitana, davanti a me, in salita, c'era una ragazza con addosso un bel vestitino di cotone, con gonna a palloncino. Fondo azzurro con una fantasia geometrica di piccoli rombi che incorniciavano altri rombetti minuscoli .... molto carino. Peccato che l'orlo sotto era tutto storto! Ecchecavolo! Hai le punte dei rombi come guida, ci vuole tanto a tagliare, piegare e cucire dritto? A destra l'orlo cadeva proprio sulla punta di un rombo, poi scendeva piano piano ed a sinistra cadeva a metà del rombo sotto .... avessi avuto in mano una forbice .... E magari l'ha pure pagato una fucilata, perché la stoffa era buona, bella solida, cadeva bene ... L'avesse fatto fare ad una delle sarte che vedo qui sul forum, di sicuro avrebbe avuto un vestito migliore, magari con 10 euro in meno di spesa.
Se poi invece a qualcuno piacciono tanto quelli che io chiamo "vestiti usa e getta", nel senso che dopo che li hai lavati una o al massimo due volte li puoi buttare, vabbe' ... non si può fare il confronto per i prezzi del lavoro sartoriale e la concorrenza c'è, si, ma fino ad un certo punto perché sono due prodotti che si rivolgono a pubblici diversi, oppure allo stesso pubblico, ma per momenti di esigenza diversa ... un po' come il mobile di design e quello del centro commerciale, per intenderci.
Edito per aggiungere, in risposta a Lisa: anche a mia madre capitava che arrivasse una cliente con il suo tessuto; a volte era quello tenuto da parte di proposito dalla confezione delle tende, altre del divano. Spesso erano tessuti non adatti a confezionare paralumi, a volte assolutamente inutilizzabili. Mia madre avvisava le clienti, e se poi il lavoro era possibile metteva subito le mani avanti sulle difficoltà e relativo aumento del prezzo. Nei casi disperati rifiutava il lavoro ... ma capisco che erano altri tempi
Per quanto riguarda poi la qualità, lasciamo perdere .... fino a poco tempo fa non ci facevo caso a quel che c'è in giro, stavo attenta quando sceglievo roba per me ed i miei e basta. Mia mamma aveva un piccolo laboratorio di paralumi, quindi sono cresciuta in mezzo alle stoffe, pure quelle di notevole pregio; da adolescente le facevo da "picinina" ed andavo io in giro per fornitori a prendere la roba, col campionario che lei mi affidava e la lista. Pertanto ho acquisito la capacità di capire "al tatto" se una stoffa è di qualità o è roba scadente, semplicemente per abitudine, a furia di toccarle, maneggiarle, anche se non sapevo lavorarle. Per quanto riguarda le finiture dei vestiti, invece, è un occhio che mi sto facendo ora (prima ci capivo solo di paralumi) ed è diventata un'ossessione, quasi, far caso alla roba che ha addosso la gente, come è confezionata e rifinita. Pochi giorni fa, sulla scala della metropolitana, davanti a me, in salita, c'era una ragazza con addosso un bel vestitino di cotone, con gonna a palloncino. Fondo azzurro con una fantasia geometrica di piccoli rombi che incorniciavano altri rombetti minuscoli .... molto carino. Peccato che l'orlo sotto era tutto storto! Ecchecavolo! Hai le punte dei rombi come guida, ci vuole tanto a tagliare, piegare e cucire dritto? A destra l'orlo cadeva proprio sulla punta di un rombo, poi scendeva piano piano ed a sinistra cadeva a metà del rombo sotto .... avessi avuto in mano una forbice .... E magari l'ha pure pagato una fucilata, perché la stoffa era buona, bella solida, cadeva bene ... L'avesse fatto fare ad una delle sarte che vedo qui sul forum, di sicuro avrebbe avuto un vestito migliore, magari con 10 euro in meno di spesa.
Se poi invece a qualcuno piacciono tanto quelli che io chiamo "vestiti usa e getta", nel senso che dopo che li hai lavati una o al massimo due volte li puoi buttare, vabbe' ... non si può fare il confronto per i prezzi del lavoro sartoriale e la concorrenza c'è, si, ma fino ad un certo punto perché sono due prodotti che si rivolgono a pubblici diversi, oppure allo stesso pubblico, ma per momenti di esigenza diversa ... un po' come il mobile di design e quello del centro commerciale, per intenderci.
Edito per aggiungere, in risposta a Lisa: anche a mia madre capitava che arrivasse una cliente con il suo tessuto; a volte era quello tenuto da parte di proposito dalla confezione delle tende, altre del divano. Spesso erano tessuti non adatti a confezionare paralumi, a volte assolutamente inutilizzabili. Mia madre avvisava le clienti, e se poi il lavoro era possibile metteva subito le mani avanti sulle difficoltà e relativo aumento del prezzo. Nei casi disperati rifiutava il lavoro ... ma capisco che erano altri tempi
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Re: Delle valutazioni e dei prezzi dei lavori
lucymode ha scritto:...La gente, a forza di comprare abiti a basso prezzo e di ancor più basso valore, non comprende più il lavoro che sta a monte di un capo cucito a regola d' arte...
Concordo con Lucy, trovo che il vero problema sia questo. Io cucio da anni e nonostante tutto ancora mi reputo una principiante perchè il cucito non è il mio lavoro nonostante in certi brevi periodi abbia fatto un pò di pratica in delle sartorie e fino ad ora l'ho sempre fatto come hobby anche se sta arrivando il momento di farlo diventare qualcosa di più, ma non con questo significa che il mio lavoro DEBBA essere svalutato.
Non sono una sarta, ma non significa che dietro il mio lavoro non ci sia altrettanto sforzo, anzi, forse qualcosa di più visto che come molte di noi sono partita e sono tutt'ora autodidatta e ho messo sicuramente più tempo e fatica ad imparare cose basilari, e nonostante tutto devo sentirmi dire che le mie cose costano TROPPO... per voi una maglia fatta a mano in jersey a 18€ dove 6-7€ sono di stoffa è troppo? Ma dai cinesi costa 5.
Ok, ma signora, lei sa che i cinesi hanno fabbriche grosse come la sua città dove le persone lavorano ore e ore fino a sputare sangue sottopagate per venderle a 5€ quella maglia? Eppure io ho 24 anni mentre lei ne ha molti di più e dovrebbe conoscere molto meglio i prezzi da boutique visto che ai suoi tempi la "crisi" non c'era, sbaglio?
Nonostante tutto ti ritrovi a fare i lavori a 5€ l'ora (che per me sono veramente una presa in giro perchè il mio tempo vale molto di più) per persone che conosci, il tutto per sentirti dire "si, lo so che il lavoro è lungo ma per me è troppo."
Non ce l'ho con chi me l'ha detto, perché la capisco, ma ce l'ho con tutto il processo che è venuto a creare questo.
Io sono contro la svalutazione del lavoro fatto a mano. I primi lavori li ho venduti anche io a prezzetti scemi per ripagarmi le spese ma adesso sta diventando denigrante.
Sono contro chi si approfitta delle situazioni per spendere meno, sono contro chi pretende il fatto a mano a prezzi di fabbrica, sono contro a chi ci dice "costa troppo" perchè solo io che ci lavoro posso saperlo.
Per questo non abbasserò i prezzi dei miei lavori e anzi, conto di alzarli con l'aumentare della qualità del mio lavoro nel tempo.
Ho nel cuore tutti coloro che non se la sentono di farlo, perché non è assolutamente giusto così.
Re: Delle valutazioni e dei prezzi dei lavori
Sono d'accordissimo con tutto quello che avete scritto.
Io la sarta la faccio di mestiere, ma quando ero in Italia odiavo farlo: il prezzo era sempre troppo caro paragonato ai capi pronti dei negozi e le clienti non volevano spendere. A quelle che mi dicevano "ma l'ho pagato solo 10€..." consigliavo gentilmente di tornare al negozio e farsi dare indietro i soldi o cambiarlo per una taglia piu' piccola, non mi ci mettevo nemmeno a discutere.
Qui in UK ringraziando Dio la situazione e' molto diversa: i clienti dei sarti sanno che un capo su misura o una riparazione/modifica possono avere un determinato costo e cercano si' di tirare sul prezzo ma non piu' di tanto, anzi spesso ti lasciano pure la mancia.
Io la sarta la faccio di mestiere, ma quando ero in Italia odiavo farlo: il prezzo era sempre troppo caro paragonato ai capi pronti dei negozi e le clienti non volevano spendere. A quelle che mi dicevano "ma l'ho pagato solo 10€..." consigliavo gentilmente di tornare al negozio e farsi dare indietro i soldi o cambiarlo per una taglia piu' piccola, non mi ci mettevo nemmeno a discutere.
Qui in UK ringraziando Dio la situazione e' molto diversa: i clienti dei sarti sanno che un capo su misura o una riparazione/modifica possono avere un determinato costo e cercano si' di tirare sul prezzo ma non piu' di tanto, anzi spesso ti lasciano pure la mancia.
mimma- Super Sarta/o
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Re: Delle valutazioni e dei prezzi dei lavori
Concordo con quasi tutto ma....i cinesi no!!!!!! La qualità va pagata, anche se sei in mezzo a cinesi! I casi sono due: ci sono i cinesi perché è un posto povero, e allora nn mi metto ad aprire una sartoria, oppure ci sono i cinesi perche nn c'è altra alternativa in zona, e allora mi distinguo con una sartoria...comunque personalmente nn aprirei dove ci sono cinesi, la gente nn capisce la differenza tra sarta e cinese, logico che va dal cinese...per poi pentirsene al primi lavaggio...
Paola78- Super Sarta/o
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Re: Delle valutazioni e dei prezzi dei lavori
mimma ha scritto:...Qui in UK ringraziando Dio la situazione e' molto diversa: i clienti dei sarti sanno che un capo su misura o una riparazione/modifica possono avere un determinato costo e cercano si' di tirare sul prezzo ma non piu' di tanto, anzi spesso ti lasciano pure la mancia.
Sarta italiana in inghilterra... che invidia T_T
- Scusate l'off topic...:
- MA avere un negozio li com'è? meglio, peggio o la solita zuppa che in italia?
Re: Delle valutazioni e dei prezzi dei lavori
Muky ha scritto:
Sarta italiana in inghilterra... che invidia T_T
- Scusate l'off topic...:
MA avere un negozio li com'è? meglio, peggio o la solita zuppa che in italia?
Il negozio non era mio, ma qui si lavora molto meglio che in Italia, c'e' rispetto per il lavoro fatto.
Ora lavoro da self employed e, anche senza il negozio, non ho difficolta' per la questione "clienti pidocchiosi"
mimma- Super Sarta/o
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Re: Delle valutazioni e dei prezzi dei lavori
mimma ha scritto:Muky ha scritto:
Sarta italiana in inghilterra... che invidia T_T
- Scusate l'off topic...:
MA avere un negozio li com'è? meglio, peggio o la solita zuppa che in italia?
Il negozio non era mio, ma qui si lavora molto meglio che in Italia, c'e' rispetto per il lavoro fatto.
Ora lavoro da self employed e, anche senza il negozio, non ho difficolta' per la questione "clienti pidocchiosi"
Ti invidio UN SACCO!
la mia opinione
Secondo me si dovrebbe fare un prezzo all'ora per la manodopera. Se per esempio vuoi rimanere con i prezzi bassi fai i conti che per un mese di lavoro guadagni (ribadisco prezzo basso) 1200 euro (se vivi al nord), hai 4 settimane per 8 ore- sono 160 ore (senza weekend), e ti risulta 1200/160=7,5 Euro /ora. Se devi pagare anche le tasse, allora devi moltiplicare (grosso modo si fa cosi) con 2 - 2,5 e ti risulta un costo orario tra 15 e 19 Euro. Questa è solo manodopera. Poi in base alla tua esperienza impiegherai di più o di meno a fare le varie operazioni per realizzare il capo. In questo senso farai le tue valutazioni su quanto chiedere per la manodopera. Poi per correttezza se impieghi di più a realizzare un capo per colpa tua, non far pagare la povera cliente.
Il lavoro di sartoria va pagato come tutti gli altri lavori. Non fatevi intimidire dai prezzi dei capi di serie. Non esiste paragone!! Se qualcuno vuole un capo su misura, i prezzi sono questi, se li sembrano troppo alti mandala a comprare qualcosa di serie e punto. Il lavoro di una sarta viene pagato e basta. Questa è la mia opinione (e non faccio la sarta).
Io lavoro come impiegata, ma amo cucire da morire. Spero che un giorno avrò il mio atelier di sartoria.
Il lavoro di sartoria va pagato come tutti gli altri lavori. Non fatevi intimidire dai prezzi dei capi di serie. Non esiste paragone!! Se qualcuno vuole un capo su misura, i prezzi sono questi, se li sembrano troppo alti mandala a comprare qualcosa di serie e punto. Il lavoro di una sarta viene pagato e basta. Questa è la mia opinione (e non faccio la sarta).
Io lavoro come impiegata, ma amo cucire da morire. Spero che un giorno avrò il mio atelier di sartoria.
Sigra Tortorici- Curiosa/o
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Re: Delle valutazioni e dei prezzi dei lavori
Non mi intrometto troppo nella discussione perchè adoro cucire ma ho pochissimo tempo e ho capito, come rosacanina, che cucire per altri a Milano è difficile. O fai cose stratosferiche e giustamente ti cercano, oppure i prezzi delle "sarte" cinesi sono imbattibili coi miei tempi lenti.
Però vorrei approfittare dell'esperienza di rosacanina (moolto OT) per chiederle:
Quali sono i tessuti non adatti a confezionare paralumi?
Un'amica mi ha regalato una piantana che ha 2 cerchi, uno sopra e uno sotto, che erano tenuti insieme e irrigiditi da un paralume in carta di riso che è stato disintegrato da un traslocatore. Era talmente inc... che non voleva più vederselo intorno e l'ha dato a me.
Ho diversi scampoletti da tenda lunghi e stretti che potrebbero fare al "caso mio". Le lampadine che ho messo sulla piantana NON toccherebbero il tessuto e soprattutto sono a risparmio energetico, non sviluppano calore. I due cerchi lasciano un'apertura di sfiato d'aria del diametro di 20 cm. Finora mi sono trattenuta dal fare il paralume (cucendo il lato a macchina e il sopra e il sotto la stoffa attaccandola ai due cerchi, probabilmente a mano) temendo l'incendio.
Si può fare con una tenda o vado a fuoco?
Però vorrei approfittare dell'esperienza di rosacanina (moolto OT) per chiederle:
Quali sono i tessuti non adatti a confezionare paralumi?
Un'amica mi ha regalato una piantana che ha 2 cerchi, uno sopra e uno sotto, che erano tenuti insieme e irrigiditi da un paralume in carta di riso che è stato disintegrato da un traslocatore. Era talmente inc... che non voleva più vederselo intorno e l'ha dato a me.
Ho diversi scampoletti da tenda lunghi e stretti che potrebbero fare al "caso mio". Le lampadine che ho messo sulla piantana NON toccherebbero il tessuto e soprattutto sono a risparmio energetico, non sviluppano calore. I due cerchi lasciano un'apertura di sfiato d'aria del diametro di 20 cm. Finora mi sono trattenuta dal fare il paralume (cucendo il lato a macchina e il sopra e il sotto la stoffa attaccandola ai due cerchi, probabilmente a mano) temendo l'incendio.
Si può fare con una tenda o vado a fuoco?
cu-cina- Super Sarta/o
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Re: Delle valutazioni e dei prezzi dei lavori
Cu-cina, dando per assodato che nulla deve mai venire a contatto con la lampadina, tutti i tessuti sono adatti per fare alcuni paralumi e non altri. Cerco di spiegarmi: un tessuto molto pesante dà difficoltà a volte insormontabili per le sagomature, ma potrebbe andare bene per un paralume teso (a forma di tamburo per intenderci) lasciando solo una difficoltà per la rifinitura in basso ed in alto, dove, se non vuoi applicare un bordo, andrebbe rincalzato sotto la carta-pergamena che fa da sostegno. Un tessuto leggero va lavorato a pieghe o ha la necessità di un sostegno, altrimenti non tiene la forma. Riusciresti a postare una foto del tuo paralume? Te lo chiedo perché spesso i due cerchi sono uniti da stecche che servono per dare la forma in fase di lavorazione, poi, una volta finito il lavoro e quando questo si regge in piedi da solo grazie alla solidità della carta pergamena, queste vengono eliminate. Se hai solo il sopra ed il sotto ricostruire un paralume che stia dritto sarà un po' difficile, ma tutto si può fare ... volendo A titolo di informazione, le stoffe maggiormente usate sono lo shantung di seta, il crespo sempre di seta, il raso, anche il cotone ed il cintz per quelli più "rustici". Bellissimi anche alcuni paralumi che ho visto fare con velluto o con broccato. Quindi, come vedi, tutto va bene a patto che venga utilizzato per una forma che consenta la lavorazione, ma anche di esaltare i pregi di un determinato tessuto. Tieni conto, anche, che la stoffa deve essere coerente con la base (nel senso che se la base è un pezzo rustico non ci si mette sopra un broccato, così come, al contrario, su un candeliere antico non si mette un paralume in cotone stampato) e deve essere di colore che spicchi contro il muro che le sta dietro (no paralume beige su muro beige o bianco, per intenderci). Dai, prova a postare una foto, e vediamo di creare un paralume bellissimocu-cina ha scritto:Non mi intrometto troppo nella discussione perchè adoro cucire ma ho pochissimo tempo e ho capito, come rosacanina, che cucire per altri a Milano è difficile. O fai cose stratosferiche e giustamente ti cercano, oppure i prezzi delle "sarte" cinesi sono imbattibili coi miei tempi lenti.
Però vorrei approfittare dell'esperienza di rosacanina (moolto OT) per chiederle:
Quali sono i tessuti non adatti a confezionare paralumi?
Un'amica mi ha regalato una piantana che ha 2 cerchi, uno sopra e uno sotto, che erano tenuti insieme e irrigiditi da un paralume in carta di riso che è stato disintegrato da un traslocatore. Era talmente inc... che non voleva più vederselo intorno e l'ha dato a me.
Ho diversi scampoletti da tenda lunghi e stretti che potrebbero fare al "caso mio". Le lampadine che ho messo sulla piantana NON toccherebbero il tessuto e soprattutto sono a risparmio energetico, non sviluppano calore. I due cerchi lasciano un'apertura di sfiato d'aria del diametro di 20 cm. Finora mi sono trattenuta dal fare il paralume (cucendo il lato a macchina e il sopra e il sotto la stoffa attaccandola ai due cerchi, probabilmente a mano) temendo l'incendio.
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rosacanina- Super Sarta/o
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Re: Delle valutazioni e dei prezzi dei lavori
Grazie! Ho letto tutto, domattina con la luce faccio foto della struttura e della tenda che vorrei farle "indossare".
In realtà è una piantana non un paralume, ma tecnicamente fa lo stesso, dobbiamo sempre schermare la luce. il giusto ma non troppo.
In realtà è una piantana non un paralume, ma tecnicamente fa lo stesso, dobbiamo sempre schermare la luce. il giusto ma non troppo.
cu-cina- Super Sarta/o
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Re: Delle valutazioni e dei prezzi dei lavori
Ecco le foto rosacanina. Giornata scura per far foto, ma provo a descrivere il tutto. Perdonate il cas...
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I due cerchi sono la struttura in metallo, a sinistra quello superiore che si fissa con la vitina centrale al centro superiore della piantana, quello a destra è quello inferiore che resta libero. In pratica io cucirei un lungo tubo (la cucitura laterale) a macchina, mentre temo che la cucitura attorno ai due cerchi vada fatta a mano con il tubone già montato (o almeno una delle due cuciture, adesso devo capire come si può montare da già cucito, perchè la base della piantana è più larga dl diamentro dei due cerchi. Sulla destra la stoffa, qui sembra grigia invece è un ritaglio di tenda di un bel bianco brillante con quelle onde un po' più lucide.
Non scherma perfettamente la luce come un paralume vero, ma mi può bastare, per fare un articolo di puro riciclo. La base è color acciaio. La mia amica giura che c'era una specie di molla che serviva a distanziare il cerchio di sotto dalle lampadine, ma non lo trova più, io non lo considero fondamentale, dato che non ho nè animali nè bambini piccoli in casa che potrebbero far danni e a noi non salterebbe in mente di spostare la stoffa una volta montato.
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A sinistra il "prima", cioè la piantana nuda, a destra con molta immaginazione il "dopo". Io vorrei fare un tubo dritto simile a questo Ikea che però a metà è panciuto Dudero [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Ed ora, si accettano consigli. In pratica questa andrebbe a sostituire il paralume a piantana che vedi appena dietro (dove è ben evidente una macchiolina di non so cosa perché anche questo l'ho "ereditato", qualora non verrà pulito (ho in mente prima o poi di cercare di lavarlo, ma non so come) E' fatto di una specie di tessuto in seta, rigido ma non plastificato all'interno. Non so se possa venir pulito perché non so di cosa l'hanno sporcato.
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I due cerchi sono la struttura in metallo, a sinistra quello superiore che si fissa con la vitina centrale al centro superiore della piantana, quello a destra è quello inferiore che resta libero. In pratica io cucirei un lungo tubo (la cucitura laterale) a macchina, mentre temo che la cucitura attorno ai due cerchi vada fatta a mano con il tubone già montato (o almeno una delle due cuciture, adesso devo capire come si può montare da già cucito, perchè la base della piantana è più larga dl diamentro dei due cerchi. Sulla destra la stoffa, qui sembra grigia invece è un ritaglio di tenda di un bel bianco brillante con quelle onde un po' più lucide.
Non scherma perfettamente la luce come un paralume vero, ma mi può bastare, per fare un articolo di puro riciclo. La base è color acciaio. La mia amica giura che c'era una specie di molla che serviva a distanziare il cerchio di sotto dalle lampadine, ma non lo trova più, io non lo considero fondamentale, dato che non ho nè animali nè bambini piccoli in casa che potrebbero far danni e a noi non salterebbe in mente di spostare la stoffa una volta montato.
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A sinistra il "prima", cioè la piantana nuda, a destra con molta immaginazione il "dopo". Io vorrei fare un tubo dritto simile a questo Ikea che però a metà è panciuto Dudero [Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Ed ora, si accettano consigli. In pratica questa andrebbe a sostituire il paralume a piantana che vedi appena dietro (dove è ben evidente una macchiolina di non so cosa perché anche questo l'ho "ereditato", qualora non verrà pulito (ho in mente prima o poi di cercare di lavarlo, ma non so come) E' fatto di una specie di tessuto in seta, rigido ma non plastificato all'interno. Non so se possa venir pulito perché non so di cosa l'hanno sporcato.
cu-cina- Super Sarta/o
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Re: Delle valutazioni e dei prezzi dei lavori
be', ti dirò ... io preferisco di gran lunga il paralume classico, quello dietro con la macchiolina che vuoi sostituire Non provare assolutamente a lavarlo: l'interno rigido è in carta pergamena (si chiama così anche se è un cartoncino di buona finitura e liscio) e non regge l'acqua. Volendo provare bisognerebbe smontarlo, cioè staccare il bordo, scucirlo, lavare la seta, rimontarla cucendola rincalzando il bordo tutto in giro, riapplicare il bordo o metterne uno nuovo. Questo vale se è un paralume cucito, se è fatto a colpi di colla o, peggio, se la stoffa è incollata sopra una carta pergamena adesiva, niente da fare. Forse con uno smacchiatore ... o forse mettendo la macchia girata verso il muro, o forse ancora mettendoci sopra delle applicazioni che la coprano ;-)
Veniamo al nostro "ufo". Non è il genere che faceva mia mamma, che come avrai capito era più dedita a quelli del tipo dell'altro, però io sono una ragazza piena di inventiva :-D
Se non ho capito male il cerchio sopra si toglie tranquillamente e non è fisso. Bene, lo fasci per bene con della fettuccia di cotone bianca, idem quello sotto. Adesso prepari il tuo tubo nella misura che vuoi facendo attenzione ad avere una circonferenza perfettamente uguale a quella dei due cerchi, sia sopra che sotto. Personalmente non disdegnerei di dargli un po' di movimento esagerando con la circonferenza in modo da poter creare delle pieghe. Attenzione alla cucitura, che sia rifinita alla perfezione .... magari una sottile cucitura alla francese non ci starebbe male. Comunque a tubo pronto non devi fare altro che cucire a piccoli punti, arrotolando all'interno il bordo, il tuo tubo alla fettuccia. Quando dovrai lavarlo lo laverai con i suoi cerchi attaccati, certo non in lavatrice, ma a mano con delicatezza; poi lo appendi a qualcosa e lo fai asciugare steso; dovrebbe bastare il suo peso per stirarlo, in caso contrario una svaporata sarà sufficiente. Dimenticavo, se il tutto è un po' vecchiotto, prima di fasciare i cerchi con la fettuccia, dai una mano di smalto bianco lucido a cerchi e raggi ;-)
Spero di essere stata chiara, in caso contrario sono qui :-)
Edito per una precisazione: se decidi di fare le pieghe, fai prima il sopra, poi appendilo e ferma le pieghe sotto con gli spilli prima di cucire, altrimenti rischi di fare una roba tutta sbirola
Veniamo al nostro "ufo". Non è il genere che faceva mia mamma, che come avrai capito era più dedita a quelli del tipo dell'altro, però io sono una ragazza piena di inventiva :-D
Se non ho capito male il cerchio sopra si toglie tranquillamente e non è fisso. Bene, lo fasci per bene con della fettuccia di cotone bianca, idem quello sotto. Adesso prepari il tuo tubo nella misura che vuoi facendo attenzione ad avere una circonferenza perfettamente uguale a quella dei due cerchi, sia sopra che sotto. Personalmente non disdegnerei di dargli un po' di movimento esagerando con la circonferenza in modo da poter creare delle pieghe. Attenzione alla cucitura, che sia rifinita alla perfezione .... magari una sottile cucitura alla francese non ci starebbe male. Comunque a tubo pronto non devi fare altro che cucire a piccoli punti, arrotolando all'interno il bordo, il tuo tubo alla fettuccia. Quando dovrai lavarlo lo laverai con i suoi cerchi attaccati, certo non in lavatrice, ma a mano con delicatezza; poi lo appendi a qualcosa e lo fai asciugare steso; dovrebbe bastare il suo peso per stirarlo, in caso contrario una svaporata sarà sufficiente. Dimenticavo, se il tutto è un po' vecchiotto, prima di fasciare i cerchi con la fettuccia, dai una mano di smalto bianco lucido a cerchi e raggi ;-)
Spero di essere stata chiara, in caso contrario sono qui :-)
Edito per una precisazione: se decidi di fare le pieghe, fai prima il sopra, poi appendilo e ferma le pieghe sotto con gli spilli prima di cucire, altrimenti rischi di fare una roba tutta sbirola
rosacanina- Super Sarta/o
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Località : Milano, ma spesso in Toscana
Re: Delle valutazioni e dei prezzi dei lavori
Grazie!
A me piacciono tutti e due quelle piantane. Mi piace molto quella "classica" (è incollato il bordo al paralume, magari fosse cucito!). E mi sembra un solo strato, tipo una stoffa che sopra è beige e sotto è bianca. Pensa che adesso toccando quella di sotto mi sembra plastificata.
Le macchie son due, quella che vedi molto piccola e una più grande ma meno percettibile (forse un tentativo di lavaggio di macchia piccola?). Bella l'idea delle applicazioni, qualcosa mi dovrò inventare se non verrà pulito, anche se apprezzo i paralumi classici proprio perchè lisci lisci.
Ma veniamo all'ultimo arrivato di casa: io lo farò liscio, perchè la stoffa già ha quelle onde che danno movimento. Ottima l'idea della cucitura alla francese (o inglese?) Penserei addirittura di farla ribattuta, come questa:
[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]
Quel che non so assolutamente calcolare, è come farla perchè venga precisa (cioè per avere una circonferenza perfettamente uguale a quella dei due cerchi). Le cuciture con i margini nascosti mi piacciono ma spaventano sempre un po' perchè non so calcolare "quanto più in là" fare la prima cucitura.
Perchè mi dici di fasciare i cerchi con la fettuccia? Io pensavo, una volta preparato il tubo, di cucirlo direttamente ai cerchi sia sopra che sotto, con la macchina da cucire, voltando il margine all'interno.
A me piacciono tutti e due quelle piantane. Mi piace molto quella "classica" (è incollato il bordo al paralume, magari fosse cucito!). E mi sembra un solo strato, tipo una stoffa che sopra è beige e sotto è bianca. Pensa che adesso toccando quella di sotto mi sembra plastificata.
Le macchie son due, quella che vedi molto piccola e una più grande ma meno percettibile (forse un tentativo di lavaggio di macchia piccola?). Bella l'idea delle applicazioni, qualcosa mi dovrò inventare se non verrà pulito, anche se apprezzo i paralumi classici proprio perchè lisci lisci.
Ma veniamo all'ultimo arrivato di casa: io lo farò liscio, perchè la stoffa già ha quelle onde che danno movimento. Ottima l'idea della cucitura alla francese (o inglese?) Penserei addirittura di farla ribattuta, come questa:
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Quel che non so assolutamente calcolare, è come farla perchè venga precisa (cioè per avere una circonferenza perfettamente uguale a quella dei due cerchi). Le cuciture con i margini nascosti mi piacciono ma spaventano sempre un po' perchè non so calcolare "quanto più in là" fare la prima cucitura.
Perchè mi dici di fasciare i cerchi con la fettuccia? Io pensavo, una volta preparato il tubo, di cucirlo direttamente ai cerchi sia sopra che sotto, con la macchina da cucire, voltando il margine all'interno.
cu-cina- Super Sarta/o
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Re: Delle valutazioni e dei prezzi dei lavori
No Cu-cina, mi sa che se vuoi un lavoro pulito devi proprio cucire a mano. La fettuccia si usa sempre, come base su cui cucire e anche per isolare la stoffa del paralume dal ferro dell'armatura. Queste armature sono saldate, e qualche piccola asperità può rovinare il tessuto. Tieni conto poi che quando lo laverai. alla lunga, il ferro ... be', è ferro, rischi di macchiare. Tieni poi conto che cucendo a mano potrai fare gli aggiustamenti di qualche mm E poi ... be' .... è come avrebbe fatto la mia mametta. Nei paralumi ben fatti il fusto è sempre fasciato; in soluzioni più spicce è coperto da una fettuccia incollata, che esteticamente sarà anche valida, ma dura meno.
Per quanto riguarda il classico, il bordo è sempre incollato (per la precisione con vinavil); la stoffa, invece, dovrebbe essere cucita a mano rincalzata sotto la carta pergamena. Una scorciatoia, però, che mia mamma deplorava caldamente, è quella di usare una carta pergamena adesiva e incollarci sopra la stoffa. Poi ci sono addirittura finte stoffe già montate sopra il sostegno. Se guardi la giunta verticale dovresti capire, da lì, che genere di materiale è. Se è cucita, è una stoffa infilata sopra il cartone a sostegno e poi fermata con i punti sui cerchi sopra e sotto; se invece vedi che sormonta semplicemente si tratta di una delle altre due soluzioni.
Prendere in considerazione l'idea di rifarlo di sana pianta?
Ti avviso che domani parto per lavoro e starò via fino a mercoledì, quindi se vedi che non rispondo ad una tua risposta sappi che non è per disattenzione
Per quanto riguarda il classico, il bordo è sempre incollato (per la precisione con vinavil); la stoffa, invece, dovrebbe essere cucita a mano rincalzata sotto la carta pergamena. Una scorciatoia, però, che mia mamma deplorava caldamente, è quella di usare una carta pergamena adesiva e incollarci sopra la stoffa. Poi ci sono addirittura finte stoffe già montate sopra il sostegno. Se guardi la giunta verticale dovresti capire, da lì, che genere di materiale è. Se è cucita, è una stoffa infilata sopra il cartone a sostegno e poi fermata con i punti sui cerchi sopra e sotto; se invece vedi che sormonta semplicemente si tratta di una delle altre due soluzioni.
Prendere in considerazione l'idea di rifarlo di sana pianta?
Ti avviso che domani parto per lavoro e starò via fino a mercoledì, quindi se vedi che non rispondo ad una tua risposta sappi che non è per disattenzione
rosacanina- Super Sarta/o
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Re: Delle valutazioni e dei prezzi dei lavori
Posso mettere un "Mi piace!" come se fossimo su FB alla tua adorata mamma?
Adesso ho capito il perchè e l'importanza della fettuccia!
L'originale era in carta di riso incollata ai cerchi, per quello che non riesco a "copiare dall'originale" e infatti ve ne sono ancora alcuni pezzettini, la tolgo piano piano e mi metto a rivestire di fettuccia i due cerchi. E al giorno d'oggi si vedono certe cinesate... che se andassi in un negozio ad copiare rischio di disimparare, sicuramente meglio imparare l'arte della tua mamma.
Non ti preoccupare, purtroppo ho una coda di lavori più importanti (e non di cucito purtroppo!) che mi porteranno dritta dritta fino a Natale se non oltre! Non vado in ansia se non mi risponderai immediatamente, qui tutte noi dispensiamo i nostri consigli secondo il (poco o tanto) tempo che abbiamo a disposizione.
Ma quindi anche tutta la lunga cucitura del tubone mi dici di fare a mano? O almeno quella, che sarà la più evidente, la posso fare a macchina? Oddio sarà un metro! Per essere precisa, a mano farò una gran sudata!
Cucitura francese allora? Cercando di mantenere piccolo il bordino all'interno.
Grazie!!!
Adesso ho capito il perchè e l'importanza della fettuccia!
L'originale era in carta di riso incollata ai cerchi, per quello che non riesco a "copiare dall'originale" e infatti ve ne sono ancora alcuni pezzettini, la tolgo piano piano e mi metto a rivestire di fettuccia i due cerchi. E al giorno d'oggi si vedono certe cinesate... che se andassi in un negozio ad copiare rischio di disimparare, sicuramente meglio imparare l'arte della tua mamma.
Non ti preoccupare, purtroppo ho una coda di lavori più importanti (e non di cucito purtroppo!) che mi porteranno dritta dritta fino a Natale se non oltre! Non vado in ansia se non mi risponderai immediatamente, qui tutte noi dispensiamo i nostri consigli secondo il (poco o tanto) tempo che abbiamo a disposizione.
Ma quindi anche tutta la lunga cucitura del tubone mi dici di fare a mano? O almeno quella, che sarà la più evidente, la posso fare a macchina? Oddio sarà un metro! Per essere precisa, a mano farò una gran sudata!
Cucitura francese allora? Cercando di mantenere piccolo il bordino all'interno.
Grazie!!!
cu-cina- Super Sarta/o
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Re: Delle valutazioni e dei prezzi dei lavori
Rispondo al volo dal cellulare. Cucitura lunga ok a macchina.
rosacanina- Super Sarta/o
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Re: Delle valutazioni e dei prezzi dei lavori
Che bello questo post rosacanina!!! Mi piace molto ciò che hai scritto, hai mai pensato di scrivere un blog di cucito? Sei simpaticissima ed hai fatto delle osservazioni che colgono proprio la croce e la delizia di essere sarte (o aspiranti tali)...
Pensaci.... :)
Pensaci.... :)
gio.c- Super Sarta/o
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Re: Delle valutazioni e dei prezzi dei lavori
Vero! E intanto ti abbraccio e ti ringrazio rosacanina.
Come detto, non sarà un lavoro dei prossimi giorni.
Ma prometto, non appena aprirò la mia galleria qui nel Forum, di mostrare anche la foto di questo lavoro "finito".
Oddio, spero tanto di avere presto tempo per cucire. Adesso ho più casini che tempo.
Grazie ancora!
Come detto, non sarà un lavoro dei prossimi giorni.
Ma prometto, non appena aprirò la mia galleria qui nel Forum, di mostrare anche la foto di questo lavoro "finito".
Oddio, spero tanto di avere presto tempo per cucire. Adesso ho più casini che tempo.
Grazie ancora!
cu-cina- Super Sarta/o
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